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Progettazione grafica del bilancio aziendale: 4 errori comuni (e come evitarli)

 Il bilancio aziendale è una cosa seria. Non solo arriva nelle mani di investitori e soci presenti e potenziali, ma è uno strumento di marketing da cui possono trarre beneficio aziende e imprese di tutte le dimensioni. La sua progettazione grafica non può quindi essere trascurata: se non valorizzati visivamente, i numeri più importanti si perderanno, e le analisi salienti non verranno mai lette

Insomma, nella progettazione grafica del bilancio aziendale non ci si possono permettere errori. Eppure molte imprese commettono sviste evitabili, sprecando l’incredibile opportunità di marketing e reputation building che il bilancio aziendale rappresenta. 

Ma di quali errori stiamo parlando, e come possiamo risolverli? 

1. La copertina è anonima 

Se un libro è noioso già dalla prima pagina, chi lo leggerà mai? La copertina di un bilancio aziendale risponde alla stessa logica, ma con una posta in gioco più alta: una copertina scialba dà l’idea di un’azienda ugualmente priva di personalità. Nell’era della brand identity, l’anonimia è un peccato capitale. 

Soluzione 

Trova un’immagine d’impatto, che rappresenti la tua azienda, e accordala con il lettering del titolo. Valuta se aggiungere uno slogan accattivante. Ricorda anche che la copertina non può essere slegata dal contenuto della pubblicazione, ma deve adattarsi alla progettazione grafica di ogni pagina. 

La copertina del bilancio Renco 2018 

Nell’esempio del bilancio aziendale RENCO 2018, sia la fotografia che il lettering del titolo trasmettono un senso di solidità che ben si addice a una compagnia attiva nel settore dell’ingegneria energetica. I toni caldi della foto non solo sono in accordo con il logo della compagnia e con il titolo sulla copertina, ma vengono anche ripresi nei titoli interni, così creando un piacevole senso di uniformità grafica. 

2. L’impaginazione è troppo fitta 

I muri di testo scoraggiano la lettura come poche altre cose. Un’impaginazione in cui il testo riempie ogni angolo della pagina farà forse risparmiare qualche foglio, ma renderà il contenuto poco leggibile e l’esperienza del lettore frustrante. 

Soluzione 

Usa titoli, sottotitoli e immagini che spezzino visivamente il testo e rendano complessivamente più gradevole la pagina. Ma soprattutto, ricorda che lo spazio vuoto è una risorsa. Un’impaginazione che bilancia sapientemente contenuti scritti, immagini e spazi bianchi fa sì che il lettore non sia sopraffatto dai dati e abbia un’esperienza positiva. 

L’impaginazione del Bilancio iFaber del Gruppo Unicredit 

Nel bilancio iFaber, l’occhio non ha bisogno di affaticarsi: troviamo spazio vuoto negli ampi margini laterali e superiori, all’interno delle tabelle e nelle stesse immagini, grazie a un’elaborazione grafica che permette al bianco di infiltrare e scomporre anche i margini delle fotografie. 

3. I numeri sono solo cifre in colonna 

I numeri sono i protagonisti di ogni report finanziario, e un bilancio non può farne a meno. Proprio per questo, è sorprendente vedere quanto spesso i bilanci facciano torto ai numeri, inscatolandoli esclusivamente in tabelle che non fanno risaltare i dati più significativi, quelli capaci di raccontare meglio l’andamento dell’azienda. 

Soluzione 

Individua i numeri più importanti e usa diagrammi e grafici per comunicare in maniera visiva informazioni che altrimenti sarebbero solo numeriche. L’infografica è un’arma indispensabile nell’arsenale di chi vuole trasmettere concetti complessi in modo semplice e immediato. 

I numeri nel Bilan Social della École française 

Nel bilancio sociale della École française, i numeri vengono trasformati in grafici a torta. I colori densi accendono la pagina e preservano l’aspetto raffinato della pubblicazione. Le tabelle sono spezzate in unità di poche righe, che il lettore può digerire più facilmente. 

4. Il bilancio non riflette l’identità della tua azienda 

Ci sono molti modi per contribuire a una brand identity, e ce ne sono altrettanti per scompaginarla e svuotarla di significato. Le vie di mezzo non esistono, e il bilancio aziendale 

che non è nel primo gruppo finirà inevitabilmente nel secondo. L’errore risiede nel non conoscersi: un’impresa “innovativa” che ripiega su un bilancio dalla grafica standard sta perdendo un’opportunità. Allo stesso modo, scegliere un design fuori dagli schemi sarà un passo falso per l’azienda la cui parola chiave è “tradizione”. 

Soluzione 

Chi in un’azienda si occupa di marketing conosce alla perfezione le strategie di brand identity in atto, quindi assicurati di consultarlo. Molto si gioca sugli elementi visuali, e l’ufficio marketing sarà in grado di fornire tutte le linee guida necessarie alla progettazione grafica di un bilancio aziendale che aderisca e arricchisca l’identità della tua impresa. 

I colori del bilancio Enel Green Power 2015 

Nella relazione Enel Green Power 2015, ad essere verde non è solo l’energia. Le sfumature usate nel logo vengono riprese nei titoli e sottotitoli dell’impaginato, nei grafici e nelle infografiche. In una sola pubblicazione, l’identità visiva di Enel e l’archetipo visuale dell’energia ecologica si incontrano, veicolando un messaggio doppiamente efficace grazie ai toni vivaci e reader-friendly. 

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